Un sorriso che rispetta l’ambiente

Un sorriso che rispetta l’ambiente: il nostro impegno per il futuro del pianeta
1 Luglio 2019 Studio Inserra

La plastica, incubo del nostro pianeta

Viviamo immersi in un mare di plastica, una sostanza derivata dal petrolio che grazie alla sua indistruttibilità ha avuto una diffusione immensa, ma che proprio per la stessa ragione sopravvive nei secoli inquinando a dismisura.

Oggi le materie plastiche costituiscono l’85% dei rifiuti marini. Sotto forma di microplastiche sono presenti anche nell’aria, nell’acqua e finiscono anche sulle nostre tavole. Ogni settimana ne ingeriamo una quantità pari al peso di una carta di credito, con effetti ancora sconosciuti.

Secondo quanto stimano le ricerche di Greenpeace si producono circa 300 milioni di tonnellate di plastica ogni anno, di cui almeno 8 milioni finiscono negli oceani. Ogni 60 secondi, per 365 giorni all’anno, un camion pieno di plastica finisce in mare.

Una minaccia per le specie marine e gli ecosistemi, ma anche un rischio concreto per la salute umana, con implicazioni significative in tanti importanti settori economici, tra cui sicuramente il turismo e la pesca.

Ridurne l’utilizzo è un dovere collettivo, una responsabilità a cui non ci si può più sottrarre.

L’infografica che segue mostra la presenza di plastica e microplastica nei mari e qualche suggerimento su cosa evitare di utilizzare per ridurre l’inquinamento.

Le plastiche negli ambienti marini e cosa evitare di utilizzare per non inquinare.

Uno studio dentistico green

Ciascuno può e deve fare la sua parte. Anche uno studio dentistico come il nostro. Per questo abbiamo scelto come obiettivo per quest’anno quello di seguire un percorso il più possibile plastic free.

Negli ultimi sei mesi abbiamo avviato dei significativi cambiamenti nella nostra quotidianità lavorativa, cambiamenti che hanno un costo in termini economici, ma un guadagno inestimabile in termini di contributo a rendere il mondo un posto migliore.

Oltre alla raccolta differenziata, che già fa parte delle nostre abitudini da anni, con tutte le complicazioni che essa comporta in uno studio professionale, abbiamo scelto di eliminare o ridurre (dove possibile) tutti i materiali utilizzati nelle terapie che anche se opportunamente raccolti, risultano non riciclabili e dannosi nel lungo termine.

Avete idea di quanto possano sopravvivere nei mari alcuni oggetti che usiamo quotidianamente? Una bottiglia 450 anni, un bicchiere 50 anni, una busta 10-20 anni.

La vita nei mari dei nostri rifiuti.

Cos’abbiamo cambiato per proteggere l’ambiente

Stiamo lavorando per sostituire la plastica per l’imbustamento degli strumenti con carta riciclabile e abbiamo già sostituito i bicchieri in plastica con i bicchieri in PLA, ossia in polilattato, un polimero che si ricava dalla lavorazione del mais, biodegradabile e compostabile. Il risparmio è di circa 1.400 bicchieri di plastica al mese.

Rispetto alla plastica tradizionale che si disintegra in piccoli frammenti senza mai scomparire del tutto, il PLA si decompone in materia organica: CO2 ed acqua, che possono continuare il ciclo di vita del prodotto nutrendo il pianeta.


Il PLA (Acido Polilattico) è una bioplastica, biodegradabile e compostabile.


Evitiamo di utilizzare strumenti monouso in plastica, scegliendo invece cicli di sterilizzazione che garantiscano sempre l’igiene massima.

Nel nostro studio non ci sono bottiglie di plastica, né distributori d’acqua in plastica, solo bottiglie di vetro, per le quali adottiamo la politica del vuoto a rendere.

Eseguiamo radiografie digitali con bassissima emissione di radiazioni, notevolmente inferiori rispetto alle radiografie tradizionali, con la completa eliminazione di qualsiasi materiale di consumo da smaltire, in particolare le lastre ed i liquidi di sviluppo e fissaggio, estremamente inquinanti.

Già da tempo non utilizziamo più, se non in rarissimi casi, materiali siliconici o in polietere per la presa delle impronte dentali, ma adoperiamo uno scanner intraorale digitale che, oltre a garantire un maggior confort al paziente, ci evita di dover smaltire nei rifiuti speciali i materiali.

Infine, stiamo digitalizzando ogni aspetto dell’ambito burocratico dello studio, dai preventivi alle fatture, per essere il più possibile paperless. L’orizzonte è quello di non utilizzare completamente la carta, al momento ne abbiamo ridotto l’utilizzo del 50%, risparmiando così circa 20.000 / 30.000 fogli di carta all’anno.

La prospettiva futura è poi quella di lavorare sulla ricerca dei prodotti più ecologici e sulla scelta di marchi che condividano la nostra filosofia.

È un percorso che richiede tempo, attenzione e impegno, ma ogni piccolo passo avanti è un dovere verso il futuro in cui crediamo per questo pianeta.